Al momento la situazione della strada riportata nella lettera inviata ieri ai nostri governanti locali è la seguente : sono stati murati i montanti per le catene che chiuderanno la strada dal ponte boccatoio a Sanguineta; gli operai incaricati dal Comune ci hanno detto aspetteranno al massimo due o tre giorni..
Da una conversazione telefonica con il nostro Sindaco Ilaria Bugetti di ieri pomeriggio è emerso che il provvedimento di chiusura si è reso indispesabile in quanto i Vigili del Fuoco intervenuti per risolvere una piccola frana lungo la strada, tra l'altro in un punto dove si era già verificata e di dimensioni ben più ampie senza che questo comportasse provvedimenti così drastici, consentitemelo, che ledono il diritto delle persone di vivere nei nostri luoghi, hanno redatto un verbale che, mi si dice, sia assai preoccupante.
Quello che chiediamo è, sempre nel rispetto di quello spirito di collaborazione che da sempre ci contraddistingue, di avere la possibilità di aprire le catene che ci confinano e ci isolano nelle e dalle nostre abitazioni e dai nostri amati boschi, disposti anche a firmare una dichiarazione di manleva per il Comune; ovvero siamo disposti ad assumerci la responsabilità nel caso in cui dovesse succederci qualcosa mentre transitiamo per andare alle nostre case.
Ad oggi l'ufficio legale del Comune non ci ha ancora fatto sapere se la richiesta possa essere esaudita o meno .... rimaniamo fiduciosi in attesa!!
Diamo atto che in questi ultimi anni molto è stato fatto per quella fetta di territorio che permette l'accesso lungo il corso del torrente Carigiola alla neonata ANPIL Monte delle Scalette Alta Val Carigiola; tant'è vero che è stata riaperta la strada comunale che collega Gavigno a La Centrale permettendoci di utilizzare l'"anello che ci avvicina" che collega Fossato con Gavigno a La Centrale e quindi al Peraldaccio e a Sanguineta; i lavori sono in corso d'opera ma è già stato assegnato l'appalto alla ditta che eseguirà il lavoro del secondo lotto. Inoltre il nostro Sindaco si è attivato presso la protezione civile e presso il Ministero per l'accesso ai fondi che ci possono consentire di mettere in sicurezza la strada, almeno nei tratti che presentano una più marcata pericolosità; si parla di una cifra piuttosto considerevole, circa trecentomila euro.
Siamo ampiamente consapevoli di tutto questo, è anche vero però che una mamma che deve correre dalla Guardia Medica perchè il proprio bambino di appena otto mesi ha la febbre a trentanove e mezzo, o una giovane ragazza che necessita frequentemente di pesanti cure, o semplicemente chi per andare a fare la spesa deve ricorrere all'intervento dei pompieri perchè è rimasto impantanato, non pensano a quanto si sta facendo o si potrebbe fare .... chiedono semplicemente di non essere trattati come cittadini di serie B ... chiedono di non sentirsi dire da chi tecnicamente deve trovare delle soluzioni che sarebbe meglio se non ci andassero in quei posti poco accessibili, perchè questo la espone a delle grosse responsabiiltà.
Noi ci siamo ... facciano altrettanto!!!!!
Alberto Torri
Nessun commento:
Posta un commento