sabato 5 gennaio 2013

I Tirreno del 04/01/2013 - la replica di Cecconi - «Ho detto no perché Carigiola è un’area protetta»


Pubblichiamo l'articolo con il quale il Sindaco Paolo Cecconi replica a quello del giorno precedente, con alcune nostre annotazioni in calce al post. 
"VERNIO. «La zona del Carigiola è l’unica area protetta che abbiamo e come tale va rispettata, per questo abbiamo detto di no alla centrale idroelettrica del Molino di Genesio». Paolo Cecconi, sindaco di Vernio risponde alle accise lanciate dai titolari della società Genesio e ribadisce che l’unica motivazione per cui non ha dato parere favorevole alla pubblica utilità è quella ambientale. «La mia amministrazione- spiega – non è mai stata contraria allo sviluppo delle energie alternative, ma in questo caso abbiamo dovuto considerare anche gli aspetti naturalistici, una competenza che è della giunta e non del consiglio comunale». Secondo il primo cittadino di Vernio la società è Genesio ha tenuto fermo per un anno la convenzione e poi ha deciso di non firmare. «Un comportamento abbastanza strano, che però ci ha permesso di agire più liberamente quando il Prse è mutato se avessimo firmato la convenzione avremmo dovuto andare contro il regolamento». Tutto quindi, nasce dalla necessità di proteggere l’area protetta del Carigiola. «L’autorizzazione a prelevare le acque, anche senza passare dal nostro territorio, avrebbe compromesso l’equilibrio ittico, voglio ricordare che nelle acque del torrente vive la salamandra vellutata, inoltre la purezza e la quantità dell’acqua sono gli altri aspetti che caratterizzano il luogo, visitato ogni estate da numerosi turisti. Diminuire la portata avrebbe sicuramente compromesso questo magnifico territorio per cui siamo impegnati con tanti progetti». Cecconi non è neppure preoccupato per la raccolta di firme fra i cittadini dell’ alta val Carigiola. «Bisogna vedere chi firma, se sono tutti gli abitanti, oppure quelli che in qualche modo sono legati al progetto».
Alessandra Agrati"

Di seguito alcune nostre riflessioni.

Su facebook abbiamo assistito ad un vivace scambio di opinioni tra il Sindaco di Vernio e alcuni cittadini. Riteniamo, avendolo già espresso in alcuni post precedenti, che il Sindaco abbia sbagliato e lo diciamo categoricamente; può accadere. Come può accadere che si possa ritornare su decisioni che alla luce dei fatti si manifestano sbagliate. Quello che ci preoccupa è il perseverare, ovvero trincerarsi dietro motivazioni che non reggono per difendere ciò che ormai non è più difendibile. 

Perché oltre ad una questione di principio e di diritto, quello che pesa enormemente in questa vicenda è il danno che i cittadini subiscono. L'area interessata è nel centro della alta valle del torrente Carigiola, dove si corre seriamente il rischio di degrado ed abbandono, in maniera determinante a causa di una viabilità seriamente compromessa che non ha trovato soluzioni minimamente soddisfacenti nel corso degli ultimi trenta anni. Molti hanno continuato ad investire su questo territorio, chi ristrutturando le vecchie abitazioni rurali dei genitori o dei nonni, altri acquistando e restaurando casolari e canicciaie che sono poi diventate dignitose abitazioni nel rispetto e in equilibrio con l'ambiente in cui si trovano; sembra però che tutti questi sforzi siano di intralcio e molto spesso si scontrino con i comportamenti di coloro che certe responsabilità non se le vogliono proprio prendere, anche se in questo specifico caso sembra proprio non ci siano controindicazioni, non vi è veramente nessun valido motivo per "non fare", non solo, i due Comuni, Cantagallo e Vernio, e la Provincia di Prato non devono spendere nulla. 

Un nostro cruccio è anche quello di indurre le nuove generazioni a non abbandonare questi posti, anzi a farglieli conoscere ed apprezzare di più. 

Noi abbiamo sempre appoggiato il progetto perché avrebbe suscitato nuova attenzione sul territorio, lo avrebbe rivalutato e sicuramente sarebbe stato di ausilio nella risoluzione di molti problemi che dobbiamo affrontare quotidianamente solo per raggiungere le nostre abitazioni. 

Ci schieriamo quindi dalla parte del "fare", appoggiando coloro che intendono riattivare la centralina idroelettrica e che, citando quanto riportato in un articolo di Firenze Nova il 10/04/2008 in occasione della presentazione del progetto presso il Comune di Cantagallo alla quale seguì anche quella nel Comune di Vernio (link), consente tra l'altro di ... - alimentare una moderna turbina in grado di produrre un milione di kWh - chilowattora - all’anno, pari al consumo annuo di un paese composto da circa 1000 persone ... Tutta energia pulita prodotta dalla sola forza dell’acqua che potrà essere venduta ai gestori della rete elettrica con importanti vantaggi; si potrà evitare di immettere nell’atmosfera 269 mila kg di co2 l’anno e consumare 261 tonnellate di petrolio. La turbina sarà dotata di una innovativa tecnologia che gli potrà permettere di avere ottimi rendimenti anche al 15% della portata del torrente stimata in 300 litri al secondo. Inoltre verrà recuperato l’antico edificio del mulino e ripristinato un sentiero del Cai lì nei pressi. ...“Vogliamo non solo realizzare un impianto innovativo e sostenibile – ha sottolineato Marchi – ma grazie alla sua posizione immersa nel verde della Valle del Carigiola e all’antico edificio che vogliamo mantenere, la nostra idea è anche quella di realizzare un centro di formazione per le scuole sul tema sempre più importante delle energie rinnovabili ”. “Quando mi hanno presentato questo progetto, il primo del genere nella nostra provincia – ha aggiunto soddisfatta Ilaria Bugetti sindaco di Cantagallo – mi sono subito impegnata per sostenerlo perché centra perfettamente i nostri tre obiettivi prioritari legati all’ imminente arrivo della Certificazione EMAS per il nostro comune. La realizzazione di una fonte importante di energia pulita, il rispetto dell’ambiente e il recupero delle antiche funzioni dell’ edificio del mulino di Genesio che rappresenta un pezzo importante della nostra storia” -.

Però è anche indubbiamente ed obiettivamente vero quanto afferma Cecconi su facebook riguardo alla responsabilità della Provincia di Prato. Infatti quando afferma "vorrei far rilevare poi che non il Comune di Vernio era titolato ad approvare la concessione del prelievo idrico richiesta, bensì la Provincia di Prato che ne ha la competenza. In nostro era un parere, di cui andiamo fieri, non certo vincolante per la conferenza, e se la Provincia ha ritenuto di tenerne conto negando la concessione significa che probabilmente il parere espresso dal Comune di Vernio non era poi così "pellegrino" ha ragione.

E qui veniamo ad un'altra nota dolente, ossia che a nostro avviso la Provincia di Prato aveva la piena legittimità per approvare il progetto, specialmente quando, per evitare tutti questi problemi, le era stato presentato un nuovo progetto che non avrebbe interessato il territorio del Comune di Vernio. Ma se questo assunto è vero, allora in quanti hanno concorso e con quale peso al fallimento del progetto? 
La nostra risposta è : 
- sicuramente il Sindaco di Vernio "decidendo" insieme a tutti coloro che lo hanno più o meno consapevolmente seguito,
- ma anche la Provincia di Prato "non decidendo", tramite coloro che potendo incidere in modo determinante sulla questione non lo hanno fatto.


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